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sabato 22 agosto 2009

Ungaretti innamorato


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GIUSEPPE UNGARETTI
IL LAMPO DELLA BOCCA

Migliaia d'uomini prima di me, 
Ed anche più di me carichi d'anni,
Mortalmente ferì
Il lampo d'una bocca.

Questo non è motivo
Che attenuerà il soffrire.

Ma se mi guardi con pietà,
E mi parli, si diffonde una musica,
Dimentico che brucia la ferita.



Splendida questa poesia d’amore di Giuseppe Ungaretti, follemente innamorato alla soglia degli ottant’anni: fa parte di “Dialogo”, una plaquette pubblicata nel 1968 in pochissime edizioni fuori commercio, con un’opera di Burri.

La scoperta del poeta ormai anziano è che l’amore non si potrà estinguere che con la morte. Il sorriso della donna amata è un’arma prodigiosa, un’irresistibile strumento di seduzione. Capita a tutti di cadere, di lasciarsi piacevolmente abbattere. La sofferenza è tutta nell’assenza, nella certezza dell’abbandono – la donna di Ungaretti è molto più giovane del poeta. Ma basta che quella bocca si spalanchi, che parli con dolcezza, che si associ allo sguardo, per far dimenticare tutto quanto…


DIPINTO DI FRANCINE VAN HOVE



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LA FRASE DEL GIORNO
Confesso che l’amo; se ciò è peccato, anche questo confesso.
TERENZIO, Andria




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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