Il poeta uruguayano di chiare origini italiane Mario Benedetti si è spento domenica sera all’età di 88 anni nella sua casa di Montevideo. Il suo lascito è racchiuso in oltre ottanta opere suddivise in raccolte di poesie, racconti e saggi.
Benedetti è un poeta dell’amore e del quotidiano, ma fece scalpore nel 1956 la pubblicazione di “Poemas de la oficina”, dove trattava un tema considerato poco poetico – a torto: si pensi a Volponi. Con il suo stile diretto e colloquiale Benedetti ha saputo descrivere le situazioni e le sensazioni che gravitano attorno all’amore, alla morte, al tempo. Ma il poeta uruguayano, che viveva in una terra di lotte e dittature quale era il Sudamerica, seppe toccare anche temi sociali: la povertà, l’ingiustizia, la solitudine, la speranza, tutte le inquietudini che caratterizzano l’umanità.
Due poesie di Mario Benedetti:
TATTICA E STRATEGIA
La mia tattica è guardarti
imparare come sei
volerti come sei
la mia tattica è parlarti
costruire con parole
un ponte indistruttibile
la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo
non so come
né so con quale pretesto
ma rimanere in te
la mia tattica è essere franco
e sapere che tu sei franca
e che non ci vendiamo simulacri
affinché tra i due
non ci sia teloni
né abissi
la mia strategia è
invece
molto più semplice
e più elementare
la mia strategia è
che un giorno qualsiasi
non so con che pretesto
finalmente abbia bisogno di me.
TI AMO
Le tue mani sono la mia carezza,
i miei accordi quotidiani
ti amo perché le tue mani
si adoperano per la giustizia
se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due
i tuoi occhi sono il mio esorcismo
contro la cattiva giornata
ti amo per il tuo sguardo
che osserva e semina il futuro
la tua bocca che è tua e mia
la tua bocca che non si sbaglia
ti amo perché la tua bocca
sa incitare alla rivolta
se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due
e per il tuo aspetto sincero
e il tuo passo vagabondo
e il tuo pianto per il mondo
perché sei popolo ti amo
e perché l’amore non è un’aureola
né l’ingenuo finale di una favola
e perché siamo una coppia
che sa di non essere sola
ti voglio nel mio paradiso
ossia quel paese
in cui la gente vive felice
anche senza permesso
se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due.
[L’immagine è tratta da El Boomeran(g)]
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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore non è ripetizione. Ogni atto d’amore è un ciclo in se stesso, un’orbita chiusa nel suo rituale. È - come posso spiegarti? – un pugno di vita.
MARIO BENEDETTI, Rincón de Haikus
Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.
Più che splendida, questa sentita dichiarazione d'amore di Mario Benedetti: grazie per averla proposta Daniele.
RispondiEliminaUna lettura decisamente indimenticabile
(che non conoscevo ed ora salverò subito fra i preferiti)
luciana - comoinpoesia
La poesia si annida un po' ovunque. Amo andare a scovarla qua e là per il mondo, uscendo dai percorsi comuni. E dove la strada è meno battuta, ecco le sorprese...
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