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martedì 17 febbraio 2009

Meraviglie antiche


Abbiamo già visto con il meccanismo di Anticitera l'ossessione degli antichi di misurare l'universo ed il mondo, di applicare le proprietà della fisica alla vita quotidiana. Quell'oggetto misterioso non è un'intuizione isolata nelle meraviglie tecniche e scientifiche dell'antichità: grandi matematici quali Euclide, Archimede, Ctesibio ed Erone non si limitarono allo studio dei numeri e della geometria, ma si dedicarono anche all' applicazione pratica dei principi individuati.

Un ambito di attuazione abbastanza vasto fu quello dell'idraulica: i giochi d'acqua che ornavano le fontane usufruivano della pressione dell'acqua per generare suoni e movimenti; del 275 a.C. è l'organo idraulico, strumento musicale che si avvaleva del medesimo principio. La meccanica portò a sviluppare macchine per l'uso teatrale: con carrucole, ruote, pesi e contrappesi si realizzavano dei dispositivi che simulavano gli effetti speciali: è noto agli storici del teatro il girotondo delle Baccanti attorno al dio Dioniso nella famosa tragedia di Euripide. Con il vapore veniva invece alimentata la "Eolipila", una miniturbina la cui funzione rimane sconosciuta: la azionava l'acqua vaporizzata dal calore di un fuoco acceso sotto di essa.




È anche grazie a questi piccoli esperimenti che gli uomini di oltre duemila anni fa riuscirono a costruire quelle che ancora oggi sono definite "le sette meraviglie del mondo": tutti ci siamo chiesti come sia stato possibile erigere le Piramidi, quale sforzo sovrumano sia occorso, quali tecniche siano state ideate e adoperate. Così deve essere stato per le opere andate distrutte, in particolare il Faro di Alessandria, che illuminava la notte per miglia e miglia, e i giardini di Babilonia: nessuno è più riuscito da allora a portare la vegetazione lussureggiante nel cuore dell'Iraq.

E noi, che con le nostre macchine e i nostri computer, ci crediamo padroni del mondo...




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LA FRASE DEL GIORNO
Fino a quando la macchina sia presente, si ha l'obbligo di usarla. Nessuno attinge acqua dal pozzo, quando si può girare un rubinetto.
GEORGE ORWELL, La strada di Wigan Pier

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