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sabato 20 dicembre 2008

Natale, le radici

 

GUIDO GOZZANO 

NATALE 


La pecorina di gesso,
sulla collina in cartone,
chiede umilmente permesso
ai Magi in adorazione.

Splende come acquamarina
il lago, freddo e un po' tetro,
chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro.

Lungi nel tempo, e vicino
nel sogno (pianto e mistero)
c'è accanto a Gesù Bambino,
un bue giallo, un ciuco nero.



Il Natale è ormai vicino e le radio passano canzoni piene di campanellini come "Last Christmas" degli Wham! o "Happy Xmas (War is over)" di John Lennon e ogni dieci minuti ci augurano buon Natale e buone feste.

Già si pensa agli ultimi regali, al pranzo, ai parenti da invitare, alla gioia di riunirsi tutti insieme. Sì, proprio le radici... Come scrisse Pavese ("La luna e i falò") è quel "Sapere che nei luoghi, nelle piante, c'è qualcosa di tuo che ti sta ad aspettare".

Quel gusto della tradizione che troppi ora disprezzano ma che forse praticano di nascosto: si torna bambini davanti al presepio e ci si alimenta di quei ricordi buoni che lasciano il cuore gonfio, il paesaggio palestinese su un foglio comprato in cartoleria e poi riposto con cura anno dopo anno, le statuine tolte dalla carta velina dove erano state avvolte, lo specchio usato per formare un lago... Tutte emozioni che ritrovo nella semplicità di questa poesia di Guido Gozzano.




Immagine: WDTPRS




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LA FRASE DEL GIORNO
Quanti festeggiano la nascita di Cristo! E quanto pochi i suoi precetti! Oh! È più facile osservare le feste che i comandamenti.
BENJAMIN FRANKLIN




Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – 9 agosto 1916),  poeta italiano, fu il capostipite della corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti, accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto". Morì di tisi a 32 anni.


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