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martedì 18 novembre 2008

La verità su Guangxu


Guangxu fu il decimo imperatore della dinastia Qing, che governò la Cina dalla metà del XVII secolo all'inizio del XX. Fu incoronato nel 1875, ma in realtà a guidare la Cina fu sua madre Cixi, visto che il povero Guangxu aveva solo quattro anni. Al compimento dei diciotto anni, nel 1889, ebbe i pieni poteri, sebbene l'influenza dell'imperatrice fosse comunque fortissima. Dieci anni dopo, iniziata la riforma politica, culturale e sociale che avrebbe dovuto ammodernare il paese e portare alla sua industrializzazione, nota come Riforma dei Cento Giorni, subì il colpo di stato da parte della madre e finì agli arresti. Morì in una "prigione dorata" nel 1908, a trentasette anni.

E ora, ad un secolo esatto dalla sua scomparsa, alcuni ricercatori cinesi sembrano avere risolto l'enigma della morte di Guangxu, predecessore dell'ultimo imperatore della dinastia Qing, quel Pu Yi reso celebre da Bernardo Bertolucci. La verità su Guangxu è che l'imperatore che voleva portare la Cina nel XX secolo venne avvelenato.

I registri ufficiali segnalano che il 14 novembre 1908 Guangxu morì di morte naturale: il suo stato di salute era fragile dopo dieci anni di "arresti domiciliari", ma non c'era dubbio già allora che il potere conservatore cinese e la stessa Cixi avevano buoni motivi per assassinarlo. Ora le analisi condotte dall'Istituto cinese per l'energia atomica e dal laboratorio di medicina legale della polizia di Pechino rivelano tracce elevate di arsenico nelle ossa, nei capelli e nelle vesti dell'imperatore.

Se il come è chiaro, il perché facile da supporre, non altrettanto chiaro è il chi. Se i tempi non fossero così remoti, la prima sospettata ad essere condotta in commissariato per gli interrogatori di rito sarebbe certamente Cixi, insieme a uno dei suoi luogotenenti, il capo degli eunuchi Li Lianying. Quando Guangxu lanciò la riforma per evitare la decadenza della Cina, aveva pensato di trasformare l'impero in una monarchia costituzionale sul modello del vicino Giappone: Cixi si sentì ferita nel cuore e nella tradizione e tramò per mettere a punto le sue manovre, tanto da deporre il figlio e conservare un potere esercitato formalmente per quarantacinque anni.

Guangxu fu dunque arrestato per ordine della madre e confinato in un palazzo posto su un'isola lacustre, i suoi consiglieri furono uccisi o fuggirono. E il 14 novembre 1908 fu avvelenato, forse per evitare che riprendesse il potere.

L'enigma non finisce qui: il giorno dopo, 15 novembre, moriva anche l'imperatrice Cixi. E Li Lianying, il suo favorito, fu assassinato qualche mese dopo...


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LA FRASE DEL GIORNO
Il potere si manifesta soltanto quando se ne fa un uso ingiusto.
RAYMOND RADIGUET, Il diavolo in corpo

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