"A Siracusa, duemilacinquecento anni fa, un critico chiamato Filosseno si rifiutò di lodare un'opera scritta dal tiranno Dionisio. A causa della sua ostinazione fu inviato ai lavori forzati nella miniera locale. Due anni dopo fu liberato e gli venne chiesto se desiderava modificare il proprio giudizio. Filosseno replicò: "Torno alla miniera!".
Questa storia suggerisce l'antichità di una tradizione d'integrità di fronte a una terribile punizione e certa impertinenza, certa gioia nella testardaggine. Il critico necessita oggi di entrambe le qualità, anche solo per dedicare buona parte del suo tempo a offendere i suoi amici quando scrive di libri abbastanza buoni che dovrebbero essere migliori o su cattivi libri che hanno un enorme successo. il lavoro del critico è sempre consistito nel trattare di spiegarsi e di spiegare agli altri perché la maggior parte della gente chiede libri cattivi e perché solo uno scrittore di puro talento è in grado di produrre libri egregiamente terribili".
Questo apologo raccontato dallo scrittore argentino Guillermo Piro in "Guillermo Hotel" dovrebbe illuminarci sull'indipendenza della critica: chi giudica l'opera altrui non dovrebbe farsi condizionare dalle sue convinzioni politiche o sociali, non dovrebbe lasciare che campanilismi e sciovinismi intellettuali interferiscano nei suoi giudizi, ma le sue valutazioni dovrebbero esserne scevre, lontane dal potere e dall'importanza.
Ho usato moltissimi condizionali: questo è il segno che la critica letteraria ancora oggi non funziona secondo una logica oggettiva, ma deve sottostare ai ricatti delle imposizioni del Dionisio di turno, che sia esso un partito politico o una potente lobby editoriale. La libertà si paga ancora, sebbene il prezzo non siano più le miniere di Siracusa.
Siracusa, l'Orecchio di Dionisio
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LA FRASE DEL GIORNO
Le critiche illuminate sono d'insegnamento; le lodi immeritate alimentano dannose illusioni.
ANTONIO CANOVA
Guillermo Piro (Avellaneda, 16 agosto 1960), scrittore, giornalista e traduttore argentino. Da anni si dedica alla ripubblicazione delle opere di Héctor A. Murena. Giornalista freelance, ha tradotto dall'italiano Juan Rodolfo Wilcock, Emilio Salgari, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Andrea Zanzotto.
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