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venerdì 12 settembre 2008

La vendetta di Buddha


Nel marzo 2001 il regime dei “talebani”, gli studenti di teologia alllora al potere in Afghanistan, abbatté le statue del Buddha in tutto il paese perché “recavano offesa all’Islam”. E respinsero anche l’offerta dell’India di smontare e spostare i monumenti a proprie spese. Tra le statue, quelle del II secolo a Bamyian, le più grandi del mondo.

Ricordo che allora parafrasai Goya: “Il sonno della religione genera mostri“. A distanza di anni Buddha, caduti i “talebani” e instaurato il nuovo governo Karzai, ha la sua vendetta: archeologi afghani guidati da Zamaryalai Tarzi, vicino alle rovine delle statue di Bamiyan, hanno ritrovato un Buddha disteso di ben 19 metri, risalente al III secolo d.C.

Con l’enorme statua sono tornati alla luce altri piccoli manufatti ed alcune monete del regno greco di Battria e del periodo islamico. Gli archeologi stanno però cercando una statua davvero gigantesca, lunga circa 300 metri, citata da un pellegrino cinese che visitò la zona molti secoli fa. I Buddha distrutti nel 2001, se le misure sono state valutate esattamente, sarebbero minuscoli al confronto: 55 e 38 metri...


Uno dei Buddha distrutti (Foto: Mark Humphrys)


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LA FRASE DEL GIORNO
La religione esige di per sé il rifiuto di ogni costituzione in materia religiosa.
TERTULLIANO, A Scapola, II, 2

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