lunedì 30 gennaio 2023

Amare è essere distanti


JOAN MARGARIT

FINE DELLA RECITA

Abbagliato dai riflettori
guardo l'oscurità dove sei tu.
I fari sono questa illusione che crea
l'ombra dove si sente la chiarezza
della mia cecità: tutti portiamo
un'oscura platea dentro di noi
e ascoltiamo in silenzio questa storia
di seduzione senza speranza.
Amare è essere distanti.
L'amore è essere un estraneo, ma
tu ospiti questo silenzio
che mi ha ascoltato sapendo che dentro di te
ho cessato di esistere, che non sarò stato altro
che l'amata ombra di qualcun altro.

(da Le ragioni del lupo, 1993)

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Un poeta che legge le sue poesie in una sala in penombra: è Joan Margarit. La donna amata è in quella sala, ma in quel momento distante, oscurata dai riflettori puntati sul palco. Ne nasce una riflessione sull'amore e sulla lontananza, sul silenzio e sulle parole, sul rapporto tra l'autore di una poesia e il lettore.

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EDWARD HOPPER,  "DUE IN PLATEA"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Come la poesia: / per quanto bella sia, una buona poesia / deve sempre essere crudele.
JOAN MARGARIT, L'ombra di un altro mare




Joan Margarit i Consarnau  (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta  "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.


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