martedì 5 luglio 2022

Non trovo la strada


EDWIN ARLINGTON ROBINSON

CREDO

Non trovo la strada: non c'è una stella
in questi cieli dovunque coperti;
e non sussurra nell'aria una voce
se non quella che ascolto da lontano
come il brano di una perduta musica
imperiale suonata mentre belle
ignare dita d'angelo tessevano
foglie morte per serti senza rose.
Non c'è un barlume, no, non c'è un richiamo,
per chi accoglie, per chi accoglie temendolo,
il caos nero e tremendo della notte;
perché attraverso tutto - sopra e oltre -
sappia il messaggio trasmesso dagli anni,
senta la gloria della luce giungere.

(da I figli della notte, 1897)

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L'idealismo di Edwin Arlington Robinson, uno dei primi poeti statunitensi a praticare il Modernismo, appare in questo sonetto in cui si trova a fare i conti con il travagliato mondo in cui abitiamo.  Un'allegoria che si esprime nell'ambiguità tra il mondo materiale e quello spirituale, nell'incapacità di coglierne i segni, nella sensazione di essere perduti, abbandonati, ma ancora in grado di scorgere il barlume della trascendenza.

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FOTOGRAFIA © COCOPARISIENNE/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Non dico cosa sia Dio, se non un nome / che in qualche modo ci risponde quando siamo spinti / a sentire e pensare quanto poco abbiamo a che fare / con ciò che siamo.

EDWIN ARLINGTON ROBINSON




Edwin Arlington Robinson (Head Tide, Maine, 22 dicembre 1869 – New York, 6 aprile 1935)  poeta statunitense. Vinse per ben tre volte il Premio Pulitzer per la poesia e godette dell'appoggio e della stima del presidente Theodore Roosevelt. La trilogia sul ciclo arturiano, composta da Merlino (1917), Lancillotto (1920) e Tristano (1927), attrasse un vasto pubblico e un ampio consenso della critica.


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