mercoledì 8 novembre 2017

Qualcosa che ha dell’infinito


LUCIANO ERBA

E PUR MI GIOVA LA RICORDANZA

                       a Lucia

Niente è più perso delle figlie
dell’età quando erano bambine
entrò con tutti i suoi capelli biondi
portava un pacco più grande di lei
eppure ricordarsene nel sonno
o al risveglio è una pena gentile
di quelle che fanno provare
qualcosa che ha dell’infinito
e fanno sentire meno amara
la fine, ogni fine a venire.

(da Remi in barca, 2006, Mondadori)

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“Una pena gentile” prova il poeta milanese Luciano Erba, quella della nostalgia per un tempo che non tornerà più, in cui le figlie erano bambine e ci si poteva emozionare della tenerezza dell’infanzia. Quel tempo lontano e perduto però parla ancora al cuore, dalla memoria o dal sogno, e sa addolcire la malinconia del tempo ormai trascorso, dei mutamenti che la vita giocoforza ha portato.

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Willcox

ILLUSTRAZIONE DI JESSIE WILLCOX SMITH

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LA FRASE DEL GIORNO
I vostri figli crescono così in fretta che non li vedete.
LEO BUSCAGLIA, Vivere, amare, capirsi




Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


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