martedì 7 febbraio 2017

Ho la testa piena di donne

 

JUAN GUSTAVO COBO BORDA

FEBBRE

Ho la testa piena di donne.
Tutte pazze.
Tutte tanto disperate
da avvolgersi nella musica
e ballare fino all’alba.
All’esterno, il riserbo della forma.
All’interno, le più inconcepibili bravate
pur di dondolarsi nella felicità.
Mi si gonfiano le vene
al pensare quanto evocano,
come ridono,
come giocano con il fuoco,
lasciando una porta aperta
per rotolarsi felici nel fango
e uscire dall’altra, a testa alta,
immacolate e pure come una magnolia.
Streghe tutte loro,
in gioiosa sarabanda.

(da Furioso amore, 1997)

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La giostra dei pensieri e dei ricordi, dell’immaginazione: queste sono le donne che affollano la mente del poeta colombiano Juan Gustavo Cobo Borda: sfrenate e libere nella loro danza, non costrette all’esteriorità della forma, che però è pronta a ristabilirsi in ogni momento.

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Matisse

HENRI MATISSE, “LA DANZA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere è pregare in modo diverso.
JUAN GUSTAVO COBO BORDA, Tutti i poeti sono santi e andranno in paradiso




Juan Gustavo Cobo Borda (Bogotá, 10 ottobre 1948), poeta, giornalista e diplomatico colombiano. Ispirata da Borges e Kavafis, la sua poesia è la linea trasversale dei suoi scritti. Ha ricoperto anche incarichi diplomatici che lo portarono ad essere ambasciatore in Argentina, Spagna e Grecia.


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