giovedì 15 dicembre 2016

Dài profumo al fiore

 

HARRY MARTINSON

POESIA

Ora innalziamo il cimbalo sopra la terra.
E osserva: il cimbalo è la tua vecchia luna,
che ha cozzato quanto basta nelle selve d’agosto
e ora è tonda come l’oste delle sette osterie.

Ti diciamo parole in una lingua che tu indovini
nel profondo delle paludi e in alto nel cielo;
rinnovare vogliamo i consunti sciami delle stelle
e alitare nuovi profumi nel tuo fiore.

Fratello, fratello, qualunque cosa accada –
se fornicazione e fuoco e caos sulla terra,
ricorda sempre, o fratello, queste parole:

Dài profumo al fiore.

(da Nomade, 1931 - Traduzione di Giacomo Oreglia)

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“Dare profumo al fiore” è una bellissima definizione per la poesia: è del poeta Premio Nobel svedese Harry Martinson, che visse da vagabondo fino ai ventun anni. Quel contatto con la terra, con l’universo infinito delle stelle è insito nei suoi versi, è alla loro base, tanto che la motivazione del Nobel assegnatogli nel 1974 fu la seguente: “per aver preso una goccia di rugiada e avervi riflesso il cosmo”.

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Fiore

FOTOGRAFIA © SITES GOOGLE

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è in tutti e di tutti, è patrimonio comune e universale. Per il poeta è l'essenza della vita, per gli altri il profumo, profumo che tutti avvertono vagamente e inafferrabilmente.
ALDO PALAZZESCHI, La Fiera letteraria, Anno VIII, n.4, 4 ottobre 1953




Harry Martinson (Jämshög, 6 maggio 1904 – Stoccolma, 11 febbraio 1978,) scrittore e poeta svedese. Nel 1949 venne eletto membro dell'Accademia Svedese. Nel 1974 gli venne conferito il Premio Nobel per la letteratura, insieme al connazionale Eyvind Johnson con la seguente motivazione: “per una scrittura che cattura le gocce di rugiada e riflette il cosmo”.


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