sabato 16 gennaio 2016

E libri, voi, paradisi dipinti

 

GESUALDO BUFALINO

IMPROVVISO D’AMORE

Losanghe di cieli, cieli di gesso,
vecchio terrore che indosso ogni giorno;
muraglie da cui sempre mi ritorna
questa mia strenua voce d’ossesso;

e libri, voi, paradisi dipinti,
reticolati d’assurdo quaderno,
trionfo e sbarre di carcere eterno,
fughe immobili e nero labirinto:

oh mescetevi, carte, firmamenti,
memorie; fate rissa entro di me,
e inventatemi un nome, un altro viso.

Ora che lei m’ha parlato alla mente,
lei nel suo scialle di sposa di re,
con gli stupori e i corrucci e le risa…

(da L’amaro miele, Einaudi , 1982)

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Lo scrittore siciliano Gesualdo Bufalino era uomo di profonda cultura e un accanito lettore – nei primi anni ‘90 donò oltre 4500 libri alla Biblioteca di Comiso: non suonerà strano allora che ai libri e alle loro pagine chieda sostegno al suo innamoramento, che li usi come un oroscopo liberamente consultabile, come un manuale da cui attingere.

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Sargent

JOHN SINGER SARGENT, “UOMO CHE LEGGE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Il primo segno d’amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto
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GESUALDO BUFALINO, Il malpensante




Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e  "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.


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