giovedì 7 maggio 2015

Vivere in un’isola

 

OCTAVIO PAZ

MADRIGALE

Più trasparente
di quella goccia d’acqua
tra le dita del rampicante
il mio pensiero tende un ponte
da te stessa a te stessa
                                        Guardati
più reale del corpo che abiti
ferma in mezzo alla mia fronte

Sei nata per vivere in un’isola

(Madrigal, da Vento cardinale, 1965 - Traduzione di Franco Mogni)

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La poesia del Premio Nobel messicano Octavio Paz negli Anni Sessanta risente dei suoi viaggi in Oriente. La filosofia orientale lo porta sulla strada della cosmogonia, del superamento dell’Io. In quest’ottica va dunque letta la poesia, che allarga la limitata visione dell’uomo: la donna amata è al centro del pensiero, con lei, grazie al maithuna, l’unione fisica, si raggiunge la via dell’illuminazione.

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PEGGE HOPPER, “WOMAN WITH ANTHURIUMS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Dormire in te dormire / anzi svegliarsi / aprire gli occhi / nel tuo centro.
OCTAVIO PAZ, Vento cardinale




Octavio Irineo Paz Lozano (Città del Messico, 31 marzo 1914 – 20 aprile 1998),  poeta, scrittore, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990. La sua poesia è fatta di sperimentazione e anticonformismo, un continuo mettersi in discussione del linguaggio, “lotta continua contro la significazione”.


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