martedì 26 maggio 2015

Quanti versi sono rimasti

 

MARCO ANTONIO CAMPOS

I POETI MODERNI

E cosa è rimasto delle sperimentazioni,
del “grande esordio della modernità”,
del “confronto con la pagina bianca”,
della capriola ritmica e del
trapano della parola,
degli ultraisti e degli uccelli concreti,
dei surrealisti con sogni di
naufraghi di terraferma,
quanti versi ti hanno rivelato un mondo,
quanti versi sono rimasti nel tuo cuore,
dimmi, quanti versi sono rimasti nel tuo cuore?

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Non riesco a capire se il poeta messicano Marco Antonio Campos ce l’abbia con la poesia moderna o se invece reputi che qualche cosa di essa si possa salvare. Secondo me, ogni aggettivo che si appiccica alla poesia è un inutile pleonasmo: la poesia è poesia e basta. Che sia antica, moderna, sociale, d’amore, surrealista, futurista, classicista. È poesia. Punto. E la risposta all’ultima insistita domanda è: tanti. Tanti versi mi sono rimasti nel cuore, tanti versi mi rimangono nel cuore.

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Balthus

BALTHUS, KATIA READING

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LA FRASE DEL GIORNO
Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante




Marco Antonio Francisco Campos Álvarez Tostado (Città del Messico, 23 febbraio 1949), scrittore, cronista, saggista, poeta e traduttore messicano. Laureato in Giurisprudenza, ha tradotto Baudelaire, Rimbaud, Gide, Saba, Ungaretti, Quasimodo, Pavese e Trakl.


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