venerdì 12 settembre 2014

Al bivio

 

EUGENIO MONTALE

IL POETA

Si bùccina che viva dando ad altri
la procura, la delega o non so che.
Pure qualcosa stringe tra le dita
il deputante, il deputato no.

Non gli hanno detto al bivio che doveva
scegliere tra due vite separate
e intersecanti mai. Lui non l’ha fatto.
È stato il Caso che anche se distratto
rimane a guardia dell’indivisibile.

(da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, 1973)

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Si dice che la struttura del calabrone sia inadatta al volo, ma che lui non lo sa e vola. Eugenio Montale (1896-1981) in certo modo analogamente applica ai poeti questo paradosso: alla base dell’essere poeta c’è la mancata scelta tra due vite - la materiale e la contemplativa, la realtà e il sogno - così che la capacità di fare poesia diventa una involontaria fuga dall’incasellamento, un distinguersi che alla fine altro non è che un ruolo attribuito dal Caso al “trovarobe che in lei è inciampato / senza sapere di esserne / l’autore”.

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Poet

DISEGNO © COUNT SNEAKY’S JOURNAL

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia non è fatta per nessuno, / non per altri e nemmeno per chi la scrive. / Perché nasce? Non nasce affatto e dunque / non è mai nata. sta come una pietra / o un granello di sabbia.
EUGENIO MONTALE, Diario del '71 e del ’72




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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