domenica 3 novembre 2013

Una parola gergale

 

EUGENIO MONTALE

IL PIRLA

Prima di chiudere gli occhi mi hai detto pirla
una parola gergale
non traducibile
Da allora
me la porto addosso
come un marchio che resiste alla pomice
Ci sono anche altri pirla nel mondo
ma come riconoscerli?
I pirla non sanno di esserlo
Se pure ne fossero informati
tenterebbero di scollarsi
con le unghie
quello stimma.

(da Diario del ‘71 e del ‘72, Mondadori, 1973)

 

Autoironia a secchiate in questi versi di Eugenio Montale: anche un Premio Nobel può essere un “pirla”, anzi può addirittura sapere di esserlo e si cuce addosso quell’insulto con cui lo apostrofa l’amata moglie Mosca poco prima di morire. Diventa un vanto dunque essere un “pirla” se “pirla” è colui che non segue la massa ma si ritaglia il suo pezzetto di individualità: lo stimma della società non è più un marchio, ma una medaglia al valore, anche se la Cassazione con solerzia burocratica, con sentenza 4036 del 2006 ha sentenziato che dare del “pirla” a qualcuno fa incorrere nel reato di ingiuria.

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FOTOGRAFIA © RCS QUOTIDIANI

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LA FRASE DEL GIORNO
Vissi al cinque per cento, non aumentate / la dose. Troppo spesso invece piove / sul bagnato
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EUGENIO MONTALE, Diario del ‘71 e del ‘72




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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