giovedì 14 novembre 2013

Sempre straniero

 

GIUSEPPE UNGARETTI

GIROVAGO

Campo di Mailly, maggio 1918

In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare

A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto.

E me ne stacco sempre
straniero

Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute

Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
innocente

(da L’Allegria, 1931)

.

Nel maggio del 1918, durante la Prima guerra mondiale, il reggimento di cui fa parte Giuseppe Ungaretti, è trasferito in Francia. E il poeta si trova spaesato, ha “la coscienza di non appartenere a un particolare luogo o tempo” con la consapevolezza che quello che va cercando è uno stato di innocenza impossibile, in quanto non ne potrà trovare traccia né negli altri uomini né in un luogo della Terra. Girovago è dunque ogni essere umano, nomade e naufrago, sballottato qua e là da quell’ansia di un’innocenza che poteva esistere solo prima del peccato, solo prima di Caino e della cacciata dall’Eden.

.

wanderer

CASPAR DAVID FRIEDRICH, “DER WANDERER ÜBER DEM NEBELMEER”

.

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LA FRASE DEL GIORNO
L’uomo, monotono universo /  Crede allargarsi i beni / E dalle sue mani febbrili / Non escono senza fine che limiti.
GIUSEPPE UNGARETTI, Sentimento del tempo




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


2 commenti:

Vania ha detto...

...cuor e ragione di pari passo.

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

l'impossibile ricerca dell'innocenza