venerdì 4 ottobre 2013

Sulla luce dei rettilinei

 

FRANCO FORTINI

AUTOSTRADA DEL SOLE

Tutto era così semplice, avendo saputo.
Che l’accurato labirinto delicato
la patria immaginaria
in questo vento dovevano sparire
e noi scagliati sulla luce
dei rettilinei…
Ora a noi tardi liberi
in quest’aria di nulla
pianure monti umiliati
altri spazi e doveri
dilatano e già veri
da morirne. E di vista
ti perdi
come dopo il sorpasso
l'altro nel retrovisore.

(da L’ospite ingrato, testi e note per versi ironici, 1966)

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Tutto è poesia, in tutto c’è poesia. Anche nell’Autostrada del Sole percorsa in macchina con le fugaci impressioni del paesaggio dietro i finestrini e dell’ancora più effimero scorrere di altre vite, di altre persone sulle auto in corsa. Così Franco Fortini si conforta nella sua idea poetica dell’errore che noi incarniamo, della coscienza del fallimento inevitabile, dell’illusorietà delle speranze. Tra un sorpasso e l’altro.

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FOTOGRAFIA © CORRIERE DELLA SERA

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LA FRASE DEL GIORNO
A metà della strada - come avviene / che i nidi di calce e polvere, gli incastri / si disfanno alle spalle, dei sobborghi, e le scene / della campagna senza parola si illuminano.
FRANCO FORTINI, Poesia e errore




Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.



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