mercoledì 23 ottobre 2013

Raccolgono il dente di leone

 

NICOLAS BOUVIER

LE FOGLIE DEI NOCI

Le foglie dei noci brillano di pioggia
La nebbia si solleva dal suolo
In fondo al prato
due anziane raccolgono il dente di leone
Una volta spezzate in due
non si alzeranno
prima di aver riempito le loro ceste
Vedo i loro culi neri
muoversi come bestie affannate
indecise
e a volte il breve lampo
rasoterra
del coltellino da cucina.

Fisso questa immagine
in testa
in attesa

Vivo il tempo
in cui le cose hanno cessato d’essere
vicine
intelligibili
compassionevoli

Ginevra, 1985

(da Le dehors et le dedans, 1997 - Traduzione di Jimmy Bertini)

.

Il poeta è un osservatore: con i suoi occhi filtra la realtà e la interpreta. Lo scrittore svizzero Nicolas Bouvier, conosciuto soprattutto per La polvere del mondo, è autore di questa sola raccolta di poesie che riunisce versi che coprono tutta la sua vita, caratterizzata da viaggi lenti e avventurosi per il mondo. Ma qui, a casa, lontano da Tabriz, da Kyoto, da New York, guardando due donne raccogliere le foglie di tarassaco in un giardino sotto la pioggia, recupera il senso del tempo, lo sente scorrere nemico e incerto.

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Millet

JEAN-FRANÇOIS MILLET, “LE SPIGOLATRICI”

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LA FRASE DEL GIORNO
Anche in una poesia finita deve rimanere un piccolo nucleo di oscurità, due o tre parole di cui il senso ci sfugge, sennò non si può avere una lettura accecante.
NICOLAS BOUVIER




Nicolas Bouvier (Grand-Lancy, 6 marzo 1929 – Ginevra, 17 febbraio 1998),  scrittore, giornalista e fotografo svizzero. La sua opera è considerata un capolavoro della letteratura di viaggio. L'Usage du monde , autopubblicato nel 1963, ha contribuito a ridefinire la letteratura di viaggio  nel xx secolo. Sperimentò altri generi letterari, come il racconto poetico o il racconto illustrato.


4 commenti:

ekarrrt ha detto...

Buongiorno, cerco la fonte bibliografica di
«Anche in una poesia finita deve rimanere un piccolo nucleo di oscurità, due o tre parole di cui il senso ci sfugge, sennò non si può avere una lettura accecante».

Saprebbe aiutarmi
grazie
lorenzo
force@victoryproject.net

DR ha detto...

certamente: è citata nell’articolo di Jimmy Bertini “Nicolas Bouvier, Elogio della lentezza” sul numero 260 della rivista Poesia, Crocetti Editore, del Maggio 2011

ekarrrt ha detto...

Grazie, anche se vedo soltanto ora.
Però ero in caccia del libro di Bouvier in cui l'ha pubblicata.
Ha modo di poter risalire?
Comunque grazie
ekarrrt

DR ha detto...

purtroppo non è indicato