giovedì 24 ottobre 2013

I fiori del mio sogno

 

JUAN RAMÓN JIMÉNEZ

PRESI LE BRIGLIE

Presi le briglie,
andai in giro a cavallo
dell’alba;
penetrai, candido, nella vita.

Come mi guardavano,
folli,
i fiori del mio sogno,
tendendo le braccia alla luna!

(da Eternità, 1918 - Traduzione di Claudio Rendina)

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L’ansia del bello che permea tutta quanta la poesia del premio Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez riceve certamente un’accelerazione nel sogno - “Gioia del sogno / che mai uguagliò / nessuna gioia reale” scrive in un’altra celebre poesia di Eternità. Il sogno, contrapposto alla realtà, è non solo “un’altra vita” per dirla con la definizione di Gérard de Nerval, ma un mezzo per avvicinare quell’eternità che Jiménez cerca affannosamente: “Sto sognando, sdraiato, / all’ombra del tuo soave tronco... / E mi sembra / che il cielo, tua chioma, / versi sulla mia anima il suo azzurro”.

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256547

CHARLES CATER, “FRAGILITY”

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LA FRASE DEL GIORNO
Vita! / Veglia in cui gli occhi / si aprono e si chiudono, / in un gioco stanco / di verità e menzogna, / per confondersi nel sogno!
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Eternità




JimenezJuan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.


2 commenti:

Vania ha detto...

:)...la bellezza di poter scrivere...dire...poetizzare.

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

la follia del sogno, il desiderio che si realizza nella mente