giovedì 25 luglio 2013

A nera, E bianca, I rossa

 

ARTHUR RIMBAUD

VOCALI

A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
io dirò un giorno le vostre segrete origini:
A nero, corsetto villoso delle mosche lucenti
che ronzano intorno a crudeli fetori,

golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
lance di fieri ghiacciai, bianchi re, brividi d’umbelle;
I, porpora, sputo di sangue, riso di belle labbra
nella collera o nelle ebrezze penitenti;

U, cicli, fremiti divini di mari verdi,
pace dei pascoli disseminati di animali, pace delle rughe
che l’alchimia scava nelle ampie fronti studiose;

O, Tromba suprema piena di stridori strani,
silenzi solcati dai Pianeti e dagli Angeli:
- O l’Omega e il raggio violetto dei Suoi Occhi!

(da Opere, 1898 - Traduzione di Laura Mazza)

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La sinestesia è una figura retorica che fonde parole che si riferiscono a differenti sfere sensoriali: ed è proprio la base di questa poesia di Arthur Rimbaud. Il poeta francese associa sensazioni per raccontare che cosa gli comunicano i segni grafici delle cinque vocali, ricordando probabilmente l’abbecedario con cui da bambino aveva imparato a leggere. Sono colori, odori, profumi, atmosfere che non si possono spiegare: sono nella sua mente e rappresentano bene quel senso di magico che Rimbaud assegnava alla poesia. Una chiave di lettura fantastica che apre la via alle praterie del Simbolismo, al superamento semantico delle parole per attingere al loro valore più puramente cromatico e fonetico.

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A-1_700_574_70

E-1_700_574_70I-1_700_574_70O-1_700_574_70

 

 

U-1_700_574_70

MIKE PERRY, “AEIOU”

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LA FRASE DEL GIORNO
I profumi e i colori / e i suoni si rispondono come echi / lunghi che di lontano si confondono / in unità profonda e tenebrosa, / vasta come la notte ed il chiarore.
CHARLES BAUDELAIRE, I fiori del male




Jean Nicolas Arthur Rimbaud (Charleville, 20 ottobre 1854 – Marsiglia, 10 novembre 1891), poeta francese. Con Baudelaire e de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna. L'opera di Rimbaud comincia con versi legati per arrivare al verso libero e alla poesia in prosa che diventa lirica e attinge alla libertà dell'immaginario, ai sensi, alla visione irreale.



3 commenti:

Greta ha detto...

Quella del Simbolismo francese è quasi in assoluto la poesia che preferisco. Rimbaud per i miei gusti si spinge troppo oltre, non riesco a comprenderlo fino in fondo, ma lo trovo comunque affascinante. Baudelaire invece lo sento molto vicino, è il mio preferito...

DR ha detto...

Concordo sul fascino di questi poeti. È una quartina la mia: Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Mallarmé

Greta ha detto...

Fantastici...