sabato 25 maggio 2013

Difesa della moglie di Lot

 

WISLAWA SZYMBORSKA

LA MOGLIE DI LOT

Guardai indietro, dicono, per curiosità,
ma potevo avere, curiosità a parte, altri motivi.
Guardai indietro rimpiangendo la mia coppa d'argento.
Per distrazione - mentre allacciavo il sandalo.
Per non dover più guardare la nuca proba
di mio marito, Lot.
Per l'improvvisa certezza che se fossi morta
non si sarebbe neppure fermato.
Per la disobbedienza degli umili.
Per tendere l'orecchio agli inseguitori.
Colpita dal silenzio, sperando che Dio ci avesse ripensato.
Le nostre due figlie stavano già sparendo oltre la cima del colle.
Sentii in me la vecchiaia. Il distacco.
La futilità del vagare. Il torpore.
Guardai indietro posando per terra il mio fagotto.
guardai indietro non sapendo dove mettere il piede.
Sul mio sentiero erano apparsi serpenti,
ragni, topi di campo e piccoli avvoltoi.
Non più buoni né cattivi - ogni cosa vivente
semplicemente strisciava e saltava in un panico collettivo.
Guardai indietro per solitudine.
Per la vergogna di fuggire di nascosto.
Per la voglia di gridare, di tornare.
O forse fu solo un colpo di vento
che mi sciolse i capelli e alzò la veste.
Mi parve che dai muri di Sodoma lo vedessero
e scoppiassero in risa fragorose più e più volte.
Guardai indietro per l'ira.
Per saziarmi della loro grande rovina.
Guardai indietro per tutti questi motivi.
Guardai indietro non per mia volontà.
Fu solo una roccia a girarsi, ringhiando sotto di me.
Fu un crepaccio a tagliarmi d'improvviso la strada.
Sul bordo trotterellava un criceto ritto su due zampette.
E fu allora che entrambi ci voltammo a guardare.
No, no. Io continuavo a correre,
mi trascinavo e sollevavo,
finché il buio non piombò dal cielo,
e con esso ghiaia rovente ed uccelli morti.
Mancandomi l'aria, mi rigirai più volte.
Chi mi avesse visto poteva pensare che danzassi.
Non escludo che i miei occhi fossero aperti.
È possibile che io sia caduta con il viso rivolto alla città.

(da Grande numero, 1976 - Traduzione di Piero Marchesani)

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La poetessa polacca Wislawa Szymborska, Premio Nobel 1996, si diverte a vestire i panni di un personaggio biblico, la moglie di Lot. La storia è raccontata nella Genesi (19,1-26): quando Dio decide di distruggere Sodoma e Gomorra, invia due angeli perché avvertano Lot: uno di loro gli dice “Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!”. Prese con sé la moglie e le figlie, Lot abbandona Sodoma: “Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti
delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale
”. Questo è il momento che attira l’attenzione poetica della Szymborska: elabora, secondo il suo tipico stilema, un elenco di motivi per cui la moglie di Lot, della quale la Bibbia non ha tramandato il nome, si sarebbe potuta voltare ancora una volta a guardare la città perduta, non solo per femminile curiosità…

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MICHEL WOLGEMUT, “LOT FUGGE DA SODOMA”, CRONACHE DI NORIMBERGA

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LA FRASE DEL GIORNO
Pochi resistono alla tentazione di voltarsi indietro nel desiderio di restituire alle cose una durata che di per sé non hanno
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LUIGI PINTOR, Servabo




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.


4 commenti:

leanyse ha detto...

incredibile,questa poesia mi ha profondamente emozionato. Forse perche' le origini della debolezza e dell'errore risiedono spesso nella nostra grande sensibilita' e umanita'....

Vania ha detto...

..qui..oltre alla poesia...che mi piace...trovo molto vero il commento qui sopra.


...come perdersi nei pensieri/decisioni della vita ...fa molto riflettere questo splendido brano di questa intensa poetessa.

ciaoo Vania:)

Rosanna Bazzano ha detto...

Umanissima donna cui la storia degli uomini ha privato della dignità del nome...

anch'io mi sarei voltata indietro...
non sempre una nuca proba può essere tutto il nostro mondo...

Un sorriso, Rosanna

DR ha detto...

alla fine è molto più umana e saggia la donna che si volta rispetto ai tre che continuano: le due figlie faranno ubriacare Lot e giaceranno con lui.

Anch'io mi sarei voltato indietro: forse sono la statua del sale del mio passato