venerdì 22 febbraio 2013

Nel fondo della città

 

GIOVANNI RABONI

CITTÀ DALL’ALTO

Queste strade che salgono alle mura
non hanno orizzonte, vedi: urtano un cielo
bianco e netto, senz'alberi, come un fiume che volta.
dei signori e dei cani
Da qui alle processioni che recano guinzagli, stendardi
reggendosi la coda
ci saranno novanta passi, cento, non di più: però più giù, nel fondo
della città
divisa in quadrati (puoi contarli) e dolce
come un catino... e poco più avanti
la cattedrale, di cinque ordini sovrapposti: e proseguendo
a destra, in diagonale, per altri
trenta o quaranta passi - una spanna: continua a leggere
come in una mappa - imbrocchi in pieno l'asse della piazza
costruita sulle rocciose fondamenta del circo
romano
grigia ellisse quieta dove
dormono o si trascinano enormi, obesi, ingrassati
come capponi, rimpinzati a volontà
di carni e borgogna purché non escano dalla piazza! i poveri
della città. A metà tra i due fuochi
lì, tra quattrocento anni
impiantano la ghigliottina.

(da Le case della Vetra, Mondadori, 1966)

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È una Milano molto particolare questa che Giovanni Raboni va considerando, anzi quasi accatastando muro per muro: il disegno che il poeta di Via San Gregorio fa della sua città è quello di un mondo spettrale e paradossalmente privo di qualsiasi orientamento, nonostante la quasi maniacale descrizione dei dettagli. È una mappa non per ritrovarsi, ma per perdersi, per uscire spaesati non solo in senso spaziale ma anche in senso temporale, come testimonia la chiusa che lascia alienati e straniati.

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FOTOGRAFIA © SKYSCRAPER CITY

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LA FRASE DEL GIORNO
La Milano che più mi riguarda e mi emoziona la ritrovo, ormai, soprattutto nella memoria
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GIOVANNI RABONI, Milano, la città e la memoria




Giovanni Raboni (Milano, 22 gennaio 1932 – Fontanellato, 16 settembre 2004), poeta, critico letterario, giornalista, traduttore e scrittore italiano appartenente alla "generazione degli anni Trenta. Nel solco della tradizione lombarda, elaborò sin dalla prima raccolta Le case della Vetra (1966) una poetica d'intonazione civile ma anche esistenziale con toni piani e sommessi.


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