sabato 7 luglio 2012

Nel grembo della città eterna


IOSIF BRODSKIJ

ELEGIE ROMANE, III

Le tegole dei colli che il mezzogiorno infuoca. E sopra
nubi che paiono angeli per certe ombre volanti.
Così il selciato libertino scopre
lo slip azzurro dell'amica lunghegambe.
Io, beato cantore di inezie, linee rotte, assurdità,
nel grembo della città eterna mi nascondo
dall'astro che ha imposto ai Cesari la loro cecità
(raggi che basterebbero a un secondo universo).
Meriggiare colorato e assorto. Il padrone d'una vespa
tormenta la frizione. Piazza gialla.
Stringendomi la mano contro il petto, conto
della vita vissuta le monete di resto.
E come un libro aperto ad ogni pagina, che si legge
d'un fiato, il lauro fruscia su una balaustrata cotta.
Il Colosseo è come il teschio di Argo: nelle occhiaie vuote
gli nuotano le nubi, ricordo dell'antico gregge.

(da Poesie italiane, Adelphi, 1996 – Traduzione di Giovanni Buttafava)

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“Io sono stato a Roma. Inondato di luce. Come / può soltanto sognare un frantume! Una dracma / d’oro è rimasta sopra la mia retina. / Basta per tutta la lunghezza delle tenebre”. Iosif Brodskij poeta russo Premio Nobel, nei primi Anni ‘80, rimase colpito dall’abbagliante bellezza di una Roma agostana, tinta in giallo dal colmo dell’estate, colma di rovine cariche di storia agli occhi del turista venuto da lontano, dalla Russia che gli ha dato i natali e poi lo ha cacciato perché non “sovietico”, perché libero ed estraneo al pensiero normalizzato del regime, dall’America che lo ha accolto e che gli ha dato una patria. Brodskij, che mutua da Goethe il titolo per questa serie di dodici poesie, si riempie gli occhi di fontane, chiese, templi, cupole, campanili, belle donne romane. Conta di illuminare la tenebra con la luce della poesia.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Perciò siamo felici: siamo un niente.
IOSIF BRODSKIJ, Poesie italiane




Iosif Aleksandrovič Brodskij (Leningrado, 24 maggio 1940 – New York, 28 gennaio 1996), poeta, saggista e drammaturgo russo naturalizzato statunitense, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1987 e nel 1991 fu nominato poeta laureato degli Stati Uniti. Arrestato dal regime sovietico nel 1964 per “parassitismo”, fu costretto ai lavori forzati e successivamente all’esilio negli Stati Uniti. È sepolto nel cimitero di Venezia.

2 commenti:

Vania ha detto...

...bella la foto...rende bene il concetto della poesia....anche se la trovo un po' difficile per me.:)

ciaoo Vania

DR ha detto...

la poesia di Brodskij è così, lo dice anche lui: cantore di linee rotte