lunedì 20 febbraio 2012

Il bel viaggio


KONSTANTINOS KAVAFIS

ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d’ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va’ in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

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La poesia che propongo oggi è molto famosa e ancora una volta rende omaggio al mito di Odisseo: non è certo un caso che questo blog prenda il nome da uno degli episodi che vedono protagonista l’eroe omerico. Konstantinos Kavafis, da poeta greco non poteva esimersi dal confrontarsi con un così alto retaggio. E, come abbiamo visto anche in una poesia di Derek Walcott, trasporta Odisseo in ognuno di noi: quando all’ultimo verso leggiamo “Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare” ormai sappiamo che non è la meta agognata quello che conta ma il viaggio per raggiungerlo, la lunga strada della conoscenza. E, del resto, avevamo già incontrato un Odisseo deluso una volta raggiunta la casa, in una poesia di Giovanni Quessep. Itaca incarna il senso della vita, è ciò a cui miriamo nella nostra vita, un punto d’arrivo che non necessariamente dunque ci può soddisfare. Ma quello che ci deve intimamente soddisfare è l’aver esplorato il mondo, l’essere venuti in contatto con altri, l’aver saputo affrontare i mostri delle nostre paure – i Lestrigoni sono giganti antropofagi che sterminano tutta la flotta dell’eroe greco, lasciando salvo solo lui, i Ciclopi sono i giganti con un solo occhio, tra i quali Polifemo, beffato da Odisseo. E leggendo Itaca, non si può fare a meno di concordare con Pietro Citati: Kavafis “in pochi versi condensava un libro intero”.

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FOTOGRAFIA © THE GREEK VILLA

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LA FRASE DEL GIORNO
Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza.
DANTE ALIGHIERI, Inferno, XXVI, 118-120




Konstantinos Petrou Kavafis, (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – 29 aprile 1933), poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale.


3 commenti:

Vania ha detto...

...esplorare il mondo...vittorie e sconfitte...fa parte del "gioco infinito" della vita.

...guantoni da pugilato...guanti di velluto.:)
ciaooo Vania

P.s...mai sentita questa FAMOSA Poesia.;))

DR ha detto...

vivere è lottare ("militare") aveva scritto Seneca... spesso non ci rendiamo conto che le nostre mete richiedono di combattere, di arrivarci per gradi, che nulla ci è dovuto.

La poesia è molto famosa, diciamo che è tra le più note di Kavafis. Purtroppo la poesia non ha troppo risalto nella società odierna, più interessata alla volgarità che alla bellezza (la farfalla tatuata di Belén, la conoscono tutti invece)

Marco ha detto...

Dialettica del Viaggio
Il percorso rende significato alla meta ed è solo cieco vagare senza essa.
La meta non indica il tracciato ma direzione e verso delle molteplici vie. Senza meta l’andare è sconnesso. Vagare per non-luoghi, sospinti dalla sorte.
Il percorso dà significato alla meta che non ne arricchisce o impoverisce il valore.
Telos e Skepsis Amici/Nemici.