lunedì 2 gennaio 2012

Altre poesie per gennaio


Due poeti del Novecento italiano per raccontare un’altra volta gennaio, e cominciare il quinto anno del Canto delle Sirene: il romano Giorgio Vigolo illustra un mattino limpido e gelido che ridona lucentezza alle cose, come cristallizzate dal pieno dell’inverno; il fiorentino Alessandro Parronchi coglie una simile visione di vento e di luci nel buio della lunga notte invernale.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA


GIORGIO VIGOLO

GENNAIO

Dopo la notte di diluvio il limpido
vento di tramontana
fa miracoli sulle facciate
delle case specchiandovi nei foschi
intonachi il lampo dei boschi
risorti nel turchino degli sfondi.

Cantano le montagne attraversate
dal gran respiro; e dal fondo dei borri
il soffio di rovaio
leva odori di funghi di castagno.
I cavalli galoppano
sopra vie di diamante
e fumano dal manto sauro e baio;
nell'arco delle grotte
gioiellate di ghiaccio
è santo il mio gennaio.

(da Canto del destino, Neri Pozza, 1959)

 

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ALESSANDRO PARRONCHI

ANCORA INVERNO

Fiochi albori rasentano la strada,
rigido è il biancospino ai tetti ameni
delle ville deserte, un'eco solo
della lor vita rompono i latrati
la pace della notte: ecco, una lampada,
che nessuno ha sospeso, arde, scintilla
a un ignoto balcone.
E dai palazzi strascica nel lume
di luna una lontana
brigata, un soffio di scirocco porta
rumore di fontane
da una valle scoscesa tra gli ulivi.
Frammenti di bei giorni illuminati
e di prati portati via dal vento
risorgono indecisi. Sarà giorno...
Altre luci più rosa già al crepuscolo
son prossime, a me care
anime nel fruscio
degli alberi sorridono in segreto.

(da I visi, 1943)

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LA FRASE DEL GIORNO
È di gennaio. Al guizzo delle stelle / la stanca luna si diffonde tanto / che pare un'alba a fiore di lagna.
SILVIO CATALANO, Sette sassi




Giorgio Vigolo (Roma, 3 dicembre 1894 – 9 gennaio 1983), poeta e scrittore italiano, esponente della “Scuola Romana”. Le sue poesie hanno un gusto barocco e classicheggiante del paesaggio, soprattutto di quello romano. Profondo conoscitore del Belli, tradusse Maestro Pulce di Hoffmann e le poesie di Hölderlin.


Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – 6 gennaio 2007), poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un ermetismo  incantato a un intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l’emozione.



2 commenti:

Vania ha detto...

"...illustra un mattino limpido e gelido che ridona lucentezza alle cose"..ecco io ho appena inserito la canzone di Jovanaotti..."ogni cosa è illuminata" :))

...hai/hanno ancora una volta illuminato gennaio.:)
ciaooo Vania

DR ha detto...

hanno illuminato gennaio... io sono solo il tramite