martedì 31 maggio 2011

Il miracolo del ricordo


MEIRA DELMAR

IL MIRACOLO


Ti penso.
La sera,
non è più una sera;
è il ricordo
di quell'altra, azzurra,
in cui amore
si fece in noi
come un giorno
si fece luce nelle tenebre.
E proprio allora fu più brillante
la stella, il profumo
del gelsomino più vicino,
meno
pungenti le spine.
Adesso
quando la invoco credo
di essere stata testimone
di un miracolo.


(Traduzione di Giulia Spagnesi)

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C’è chi ha paura dei ricordi e li fugge come fantasmi, come orribili spettri: Gesualdo Bufalino scrisse che “I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali”. E c’è chi invece come Guido Gozzano li invoca: “Nel mio cuore amico scende il ricordo”, è un verso dalla celeberrima Signorina Felicita. La consolazione del già vissuto, la dolcezza del noto, del rivivere con la memoria momenti che ci hanno reso felici, che ci hanno fatto sentire bene. Al partito di Gozzano si iscrive certamente anche la scrittrice colombiana Meira Delmar che in questa poesia descrive la miracolosa meraviglia del ricordo.

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Fotografia © Skyrock

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LA FRASE DEL GIORNO
Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla – ora soltanto – per la prima volta.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere, 28/1/1942




Olga Isabel Chams Eljach (Barranquilla, 21 agosto 1922 - 18 marzo 2009),  poetessa colombiana di origini libanesi, sin dal 1937 usò lo pseudonimo Meira Delmar. Professoressa di Storia dell’Arte e Letteratura, diresse per molti anni la Biblioteca Pubblica dell’Atlantico. Le sue poesie sono caratterizzate da una sensualità di fondo.


3 commenti:

Federica ha detto...

Bellissima... da un senso di nostalgia.
E' vero, i ricordi sono importanti,anche quelli brutti, ci aiutano a migliorarci.
A presto
Federica

DR ha detto...

C'è un verso di Octavio Paz che trovo bellissimo: "La ragazza che nel mezzo della vita mi sveglia e mi grida «Ricordati»". La bellezza del ricordo è proprio questo suo presentarsi improvviso, questo suo cogliere di sorpresa che ti lascia senza fiato. Qualche giorno fa avevo proposto anche una poesia sullo stesso tema di Giorgio Vigolo: i ricordi come schiavi nelle miniere della mente che portano alla luce una fugace vena d'oro.

Tra cenere e terra ha detto...

I ricordi...creano stridore nel mio animo. Non ho ancora capito se sono qualcosa che ci appartiene, o qualcosa che abbiamo perduto per sempre...