domenica 6 febbraio 2011

Città di giacinto e d’oro


CHARLES BAUDELAIRE

INVITO AL VIAGGIO

Mia fanciulla e sorella,
pensa come sarebbe bello
vivere insieme laggiù!
Amarsi senza fine,
amarsi e morire
nel paese che ti assomiglia!
Gli umidi soli di quei cieli turbati
hanno per il mio spirito
l'incanto misterioso
dei tuoi occhi traditori
splendenti tra le lagrime.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso, calma e voluttà.

Mobili lucenti,
levigati dagli anni
decorerebbero la nostra stanza,
i fiori più rari
mischiando i loro profumi
ai vaghi sentori dell'ambra,
i ricchi soffitti,

gli specchi profondi,
lo splendore orientale,
tutto parlerebbe
in segreto all'anima
la sua lingua natia.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso, calma e voluttà.

Guarda sui canali
dormire vascelli
dall'umore vagabondo;
è per assecondare
il tuo minimo desiderio
che vengono di capo al mondo.
I soli declinanti
rivestono i campi,
i canali, l'intera città
di giacinto e d'oro;
il mondo s'addormenta
in una calda luce.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso, calma e voluttà.

(da I fiori del male, 1857)

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“Laggiù tutto è ordine e bellezza, / lusso, calma, voluttà”… È un paradiso alla Paul Gauguin quello che Charles Baudelaire dipinge in questa celebre poesia, trasposta in musica nel 1999 da Franco Battiato. Un Eden dove amarsi e lasciarsi cullare dalla calda luce, dove regna una calma serenità aromatizzata dai profumi tropicali, dove l’anima può finalmente trovarsi a proprio agio. È uno di quei posti che avrà probabilmente visto durante il viaggio cui lo costrinse la famiglia a vent’anni, quando, espulso dal Collège Louis-le-Grand di Parigi, si imbarcò per Calcutta, dove non arrivò mai, preferendo ritornare indietro: l’isola Maurice, magari, o l’isola Bourbon, dove sostò. Il rifugio di chi ha visto “astri e flutti e sabbie e, malgrado traumi e improvvisi disastri” si è spesso annoiato.

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image

Paul Gauguin, “Haere Mai”

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LA FRASE DEL GIORNO 
Così il vagabondo, pesticciando nel fango / sogna, naso in aria, paradisi luminosi; / e l’occhio ammaliato scopre una Capua / dovunque una candela illumini un tugurio. 
CHARLES BAUDELAIRE, I fiori del male




Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 - 31 agosto 1867), poeta francese, considerato il padre del Simbolismo. Dopo un viaggio in Oriente, trascorse quasi tutta la vita a Parigi in un alternanza di droghe, alcool, disordini e aspirazioni ideali. La sua poesia verte sull'uomo, le sue cadute e i suoi tentativi di rialzarsi tra spleen e ideale.


2 commenti:

Vania ha detto...

..molto "fine" tutto...ma sai che avevo intenzione di inserirla l'altro giorno questa canzone.:)....non sapevo la "storia".
...bene!
ciaoooo Vania

DR ha detto...

il viaggio sognato, è ancora la solita storia dei viaggiatori immobili