domenica 2 gennaio 2011

Nuove poesie per gennaio

 

Gennaio è il cuore duro dell’inverno: conosce il ghiaccio e la neve, tanto che le due grandi nevicate che io ricordo qui in Lombardia proprio di gennaio si verificarono, coprendo ogni cosa con un manto di 85 cm nel 1985 e di 50 cm nel 2006. Ma è un mese che già lascia intravedere, verso la sua fine, prima che vengano i giorni della merla a riportare il gelo, qualche accenno di primavera: l’occhio esperto coglie le piccole gemme dei noccioli, delle magnolie stellate, vede qua e là uno speranzoso germoglio che annuncia un po’ più vicina la bella stagione. Ecco allora queste due poesie: quella del «vociano» abruzzese Silvio Catalano rappresenta l’aspetto invernale di gennaio, quella del patriota trentino Oreste Ferrari illustra invece i primi segni primaverili in Riviera.

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SILVIO CATALANO

INVERNO

È di gennaio. Al guizzo delle stelle
la stanca luna si diffonde tanto
che pare un'alba a fiore di lagna.

Un'aria lieve, un canto senza accento
- voce diffusa nell'immensità -
fan baratro del cielo senza vento.

Anima mia, sei sola nel pensiero,
quale spettrale forma di ghiacciaio
che dà respiro ad un silenzio freddo.

(da Sette sassi, Edizioni del Milione, 1937)

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Francis Calcraft Turner, “January, snipe shooting”

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ORESTE FERRARI

MIMOSE DI BORDIGHERA

Siete mai stati sulle colline
belle e ridenti, di Bordighera,
quando gennaio, nelle mattine
chiare e nelle ore pomeridiane,
ha già un tepore di primavera?
Sui poggi aprichi, sui molli clivi
e sui declivi delle costiere,
tra i verdi opimi placidi ulivi
splendon le nuvole gaie e leggere,
fatte di buccole d'oro e odorose,
delle mimose gonfie di sole
e del respiro della marina.
Cantate a gara con le campane
squillanti a festa dalle lontane
chiese dei borghi, calde parole
d'amore, o trepide nuvole, accese
da un dolce miele solare, scese
forse dal cielo questa mattina,
ora impazienti che giunga sera
per risalirvi, poi tramontare
insieme al sole nel glauco mare.

(da Poesie, Tallone, 1956)

 

Claude Monet, “Bordighera”

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LA FRASE DEL GIORNO
Di gennaio, di notte, / quando lungo le sue vene lo spazio / trepida per un vento inesauribile, ravviva / negli alberi speranze ancora vane / e li sveglia a una vita ancora incerta, / troppo remota oltre le cime ed oltre / le radici. 
MARIO LUZI, Quaderno gotico




Tommaso Silvio Catalano (San Buono, 1890 - Bologna, 1966), poeta italiano. Esordì nel 1915 con una raccolta vicina al frammentismo in voga nell'ambito di quegli scrittori che facevano riferimento alla rivista "La Voce". Allontanatosene, rimase appartato dagli ambienti letterari più in vista, continuando a pubblicare poesie che univano l'ironia e la fredda contemplazione degli eventi naturali.


Oreste Ferrari (Locca di Ledro, oggi Bezzecca, 5 maggio 1890 – Bellinzona, Svizzera, 10 febbraio 1962) poeta italiano. Irredentista, amico di Cesare Battisti, nel 1914 fuggì in Italia e si arruolò. La sua attività poetica, di natura essenzialmente romantica,  è legata alla terra natia e a un’esistenza segnata dalla tragica scomparsa della moglie e dei figli negli anni della seconda guerra mondiale.



2 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Touché! Io ci abito a Bordighera. E proprio oggi leggevo di un lungo rientro di Monet da Dolceacqua a Bordighera lungo un sentiero sui crinali di quelle colline ...

DR ha detto...

Sono poesie che ho in una antologia del 900 che mi regalò mio padre tanti anni fa. Poesia minore, anche, come questa.
Quella di Bordighera è una zona della Liguria che non conosco: solo la zona di Portovenere, La Spezia, Genova e - tanti anni fa - Alassio.