giovedì 20 gennaio 2011

Amare di più, voler bene di meno

 

CATULLO

CARME 72

Dicevi di far l'amore solo con me, una volta,
e di non aver voglia, Lesbia, neppure di Giove.
E io ti ho amato non come tutti un'amante,
ma come un padre ama ognuno dei suoi figli.
Ora so chi sei: e anche se più intenso è il desiderio
ti sei ridotta per me sempre più insignificante e vile.
Come mai, mi chiedi? Queste offese costringono,
vedi, ad amare di più, ma con minore amore.

(dai Carmi – Traduzione di Mario Ramous)

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Questo Carme 72 è il complemento del 70, quello dei giuramenti d’amore che avevamo già visto sul Canto delle Sirene: “Solo con te farei l'amore, dice la donna mia, / solo con te, anche se mi volesse Giove. / Dice: ma ciò che dice una donna a un amante impazzito / devi scriverlo sul vento, sull'acqua che scorre”.

È passato del tempo e lo spergiuro di Lesbia si è rivelato tale: ora la predisposizione di Catullo alla sofferenza lo colloca nell’orbita della condizione del dolore, della disperazione consapevole. E il poeta latino ne trae una modernissima conclusione: l’incapacità di rinunciare all’amore di Lesbia nonostante i suoi conclamati tradimenti (“la mia Lesbia  /… / ora all’angolo dei vicoli spreme / questa gioventù dorata di Remo”) lo porta a distinguere tra amare e bene velle, tra amare e voler bene. Qui Mario Ramous traduce “amare di più, ma con minore amore”, il testo latino è invece una vera e propria coltellata: “amare magis sed bene velle minus”, amare di più ma voler bene di meno, lacerazione tra l’eros e il bisogno d’amore.

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Lawrence Alma Tadema, "Un silenzio eloquente"

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LA FRASE DEL GIORNO
Un uomo non rimpiange per amore chi l'abbia tradito, ma per l'avvilimento di non avere meritato la fiducia. 
CESARE PAVESE




Gaio Valerio Catullo (Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.), poeta romano. È noto per l'intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti più leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.

2 commenti:

Vania ha detto...

...a parte la poesia...che merita....POVERO CUPIDO !!!!:(((
ciaoo Vania

...spero che nei prossimi giorni lo veda volare felice ...con qualche altra poesia.:))

DR ha detto...

E dai, ogni tanto bisogna pure abbatterlo! Domani metto Carl Sandburg che aspetta l'amore davanti alla finestra...