giovedì 9 dicembre 2010

L’insegnante e l’infinito


CHARLES SIMIĆ

MOLTI ZERO

Senza voce l'insegnante si alza davanti a una classe
di pallidi bambini dalle labbra serrate.
La lavagna alle sue spalle tanto nera quanto il cielo
che dista anni luce dalla terra.

È il silenzio che l'insegnante ama,
il gusto dell'infinito che trattiene.
Le stelle come le impronte di denti sulle matite dei bambini.
Ascoltatelo, dice felice.

(traduzione di Andrea Molesini)

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Che cos’è l’insegnamento? Riempire zucche vuote di dati, numeri, nozioni e cognizioni? Plasmare forme grezze in modo che possano ragionare con la propria testa? Charles Simić, poeta americano di origine serba, dipinge in questa sua lirica breve una figura che probabilmente tutti avremmo voluto come maestro: l’insegnante capace di andare oltre il libro di testo, di esprimere l’intima relazione tra le cose, quella che non è segnata in nessun paragrafo, in nessuna nota a margine. È la vita che questo maestro insegna, è l’imparare a riconoscere l’infinito.

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Fotografia © Duke University Libraries

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LA FRASE DEL GIORNO
Se insegni, insegna nello stesso tempo a dubitare di ciò che insegni. 
JOSÈ ORTEGA Y GASSET




Charles Simić (vero nome Dušan Simić) (Belgrado, 9 maggio 1938), poeta statunitense di origine serba. Iniziò la propria carriera nella prima metà degli anni settanta con uno stile letterario minimalista, nel tempo divenuto sempre più riconoscibile. Nel 1990 è stato insignito del Premio Pulitzer per la poesia per la raccolta Il mondo non finisce.


3 commenti:

Vania ha detto...

...come insegna questa poesia.

ciao Vania

Maria Adele Popolo ha detto...

bellissima, non la conoscevo. Grazie!!

Adriano Maini ha detto...

Ho messo il tutto su Twitter. Quello che conta l'hai scritto tu!