mercoledì 17 novembre 2010

Michaux e la vita


HENRI MICHAUX

MIA VITA

Te ne vai senza di me, mia vita.
Tu scorri.
Ed io ancora attendo di fare un passo.
Porti altrove la battaglia.
Mi abbandoni così.
Io non ti ho mai seguita.
Non vedo chiaro nelle tue offerte.
Il poco che voglio, tu non lo porti mai.
Per questa assenza, io desidero tanto.
Tante cose, anche l'infinito...
Per colpa di quel poco che manca, che tu non porti mai.

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C’è chi si accontenta di quello che ha e chi tende sempre ad avere qualcosa di più. Può essere un bene desiderare, anzi, lo è. Sperare, spalancare le finestre del futuro e vederci nuovi orizzonti. Ma Henri Michaux, pittore e scrittore belga scoperto da Gide, non fa nulla per ottenere quello che desidera: attende, lascia che la vita scorra e resta lì seduto a guardarla andarsene via. Quello che gli rimane è un guscio vuoto, un nulla che si riempie di ansia: Michaux non trovò altra soluzione che ricorrere alla droga come mezzo artistico, dal 1955 compose le sue opere scientificamente sotto l’effetto allucinogeno della mescalina e dell’LSD.

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Henri Michaux, “La penna del pittore”

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LA FRASE DEL GIORNO
Si vive una sola volta sola. E qualcuno, neppure una.
WOODY ALLEN, Citarsi addosso




Henri Michaux (Namur, 24 maggio 1899 – Parigi, 19 ottobre 1984),  scrittore, poeta e pittore belga naturalizzato francese nel 1955. La sua opera è spesso posta in relazione con la corrente tardo surrealista sebbene, tuttavia, egli non abbia mai fatto parte del movimento e alla letteratura psichedelica, per i suoi testi ispirati ai suoi esperimenti con LSD e mescalina.



1 commento:

Vania ha detto...

... è una brutta malattia....molto diffusa...incomprensibile per me.
...e allora "prendiamo" anche questa arte.
Ciao Vania