lunedì 8 novembre 2010

A due passi da casa


RABINDRANATH TAGORE

OCCHI PER VEDERE

Viaggiai per giorni e notti per paesi
lontani. Molto spesi
per vedere alti monti, grandi mari.
E non avevo gli occhi per vedere
a due passi da casa
la goccia di rugiada
sulla spiga di grano!

(da “Gitanjali”, 1913)

.

Una poesia di grande spiritualità, come lo sono spesso quelle di Rabindranath Tagore, l’indiano Premio Nobel nel 1913. Una prima semplicistica lettura è quella dell’abitudine alla bellezza o dello spregio per le cose di tutti i giorni: si va in posti lontani a cercare la meraviglia quando la si può trovare nei dintorni di casa. Ma c’è una lettura molto più profonda, quella della ricerca esistenziale, della scoperta dell’illimitato e del sacro nella vita quotidiana, dell’immanenza di Dio riflessa nella natura – concetto molto caro a Tagore, che scrive: “Se in qualche modo sono riuscito a comprendere Dio, se la visione di Dio mi è stata concessa, devo avere ricevuto la visione attraverso questo mondo, attraverso l’uomo, attraverso gli alberi, gli uccelli, gli animali, la polvere e il terreno”. Attraverso una goccia di rugiada su una spiga di grano…

.

Fotografia © ABC News

.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
LA FRASE DEL GIORNO
La mia religione è la religione del poeta.
RABINDRANATH TAGORE, Hibbert Lectures




Rabindranath Tagore, nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur (Calcutta, 7 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941), poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Insignito del Nobel nel 1913 “per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale”.


3 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Vedrei in Tagore l'antesignano di un novello più spirituale Umanesimo!

Vania e Paolo ha detto...

...un Grande Uomo.
...quanta verità.
ciao Vania

DR ha detto...

Umanesimo spirituale e naturalistico, immerso nel creato come specchio divino