venerdì 17 settembre 2010

Sogni infranti


EMILIO PRAGA

SPESSO I SOGNI

Spesso i sogni che all’anima son belli,
ti aleggiano d’intorno al primo albore,
quando fuor del verone i mesti augelli
sospirano del cielo il tenebrore.

La tua vergine allora, in abbandono,
ti stringe il core che di gioia piange,
e, inebriato, ti risvegli al suono
della pioggia che a’ tuoi vetri si frange.

(da “Tavolozza”, Brigola, 1862)

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Inoltriamoci oggi nei territori della Scapigliatura, veleggiamo nei mari anticonformisti della bohème italiana, dove il Romanticismo lascia la sua ultima radice e anticipa i temi del Verismo. In questa terra di nessuno, in rivolta contro la morale, la religione, la retorica risorgimentale, ecco spuntare la propensione per il macabro, l’ironia, l’esaltazione del vizio a scapito della virtù, della sensualità a danno dell’innocenza.

Il milanese Emilio Praga è un tipico esponente scapigliato: morì a 36 anni in una taverna la notte di Natale del 1875 mentre recitava una sua poesia. In questi versi parte come un poeta romantico, dipingendo una fantasia d’amore carica di valori simbolici per poi piazzare la coltellata finale della solitudine e della malinconia in una grigia atmosfera, come a voler cancellare con quel segno negativo tutti gli elementi positivi proposti fino a quel momento. Atteggiamento da vero scapigliato…

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Immagine © Photoeverywhere

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LA FRASE DEL GIORNO
Oh, memoria crudel, spina del cuore.
EMILIO PRAGA, Tavolozza




Emilio Praga (Gorla, 18 dicembre 1839 – Milano, 26 dicembre 1875), scrittore, poeta, pittore e librettista italiano. Emulo di Charles Baudelaire, fu tra i principali esponenti della scapigliatura milanese, della quale incarnò anche nella vita gli aspetti più ribelli e sregolati.


2 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...l'ho letta...ma prima devo capire bene che cosa sia la "scapigliatura".
ciaoooo Vania

DR ha detto...

http://www.repubblicaletteraria.it/Scapigliatura.html