lunedì 6 settembre 2010

Questo foglio che scrivo

ALESSANDRO PARRONCHI

SENTI L’ALLORO

Senti l'alloro senti
come profuma fondo
il fremito del mondo
fra le labbra e sui denti

la mano che lo rompe
il vento che lo bacia
lascia che più d'ogni altro
il suo odore mi piaccia.

Questo foglio che scrivo
saprà di vita un giorno
quando tra fumo e cenere
un occhio lo raccolga

uno sguardo lo beva
trasmetterà il segreto
di quel che sono, un palpito
che oggi m'è dato in dono.

(da “Coraggio di vivere”, All’Insegna del Pesce d’oro, 1956)

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“Questo foglio che scrivo saprà di vita un giorno” ovvero questo è il senso dello scrivere poesie: trasmettere il segreto, comunicare agli altri la propria intima essenza.

Alessandro Parronchi, nel 1997, presentando la sua antologia “Diadema”, precisava: “La poesia, scritta e da scrivere, è rimasta un diario a cui l’anima affida le sue aspirazioni, i sentimenti più certi, l’anelito a una libertà non impedita dalle corruzioni e da quello che – nota il Leopardi più volte e infine nell’LXXXIV dei suoi Pensieri . Cristo ha definito «il mondo» (…) La poesia ha ristretto il suo significato cercando se possibile di spingere più a fondo il suo potere di richiamo a quel che ha la vita nei momenti del divenire”.

E allora ecco che la poetica di Parronchi, sulla spinta umana, acquista una misura intima che lo porta dalla lezione ermetica delle prime opere (I giorni sensibili, I visi, Un’attesa) a una ricerca più armoniosa, aperta e concreta, a una dimensione più aderente alla realtà.

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Fotografia © Toni’s treasure

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LA FRASE DEL GIORNO
Noi, che parte si recita? Crediamo / d’esserci detto molto e forse ancora / non è nata tra noi / una parola vera.
ALESSANDRO PARRONCHI, Coraggio di vivere




Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – 6 gennaio 2007), poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un ermetismo  incantato a un intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l’emozione.


3 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...molto introspettiva questa poesia.

...mi piace...anche se non mi piace la profumazione/gusto dell'alloro...davvero molto forte... come questa poesia.

...alle volte...penso di chiudere il blog...e tenermi un diario privato...."Questo foglio che scrivo saprà di vita un giorno"....:(

ciao e grazie come sempre. :) Vania

DR ha detto...

Naturalmente l'alloro viene a simboleggiare la poesia: era il serto che sin dall'antichità cingeva le fronti dei poeti...

Quanto al suo gusto forte, è un rimedio incredibile contro la tosse: si fanno bollire 20 foglie in un litro d'acqua e si beve poi il decotto poco a poco.

Quello di pubblicare o meno il proprio diario è una scelta personale. Io non ho mai tenuto un diario, ne fanno le veci le poesie che scrivo quotidianamente ormai dal 1981! Potresti pensare a un blog che unisca tutti i tuoi interessi: pensieri, attività manuali, canzoni, ricordi. Certo, non avrebbe le sensazioni di un foglio di carta, ma siamo nel XXI secolo, qualcosa bisogna scarificare sull'altare del progresso.

Vania e Paolo ha detto...

...sai..non ci avevo pensato...alloro...anche quando ci si Laurea....

...se lo sapevo il rimedio...per la prima volta in vita mia...quest'inverno una tosse...da "morire"....speriamo non serva mai....comunque....thanks...!!!!:)

XII secolo...Inevitabilmente...Mannoia...:))
ciaooo Vania