sabato 14 agosto 2010

Montale e il viaggio

EUGENIO MONTALE

PRIMA DEL VIAGGIO

Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente,si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è OK e tutto
è per il meglio e inutile.

E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.

(da Satura, Mondadori, 1971)

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La valigia è già stata chiusa, i biglietti dell’aereo e il passaporto sono già con il bagaglio a mano, ci si concentra sui minimi dettagli che precedono il viaggio. Eugenio Montale li elenca con un’ossessione particolarmente ironica, con lo stile vario e molteplice di questa sua raccolta matura. Richiama anche Lao Tzu: “Senza uscire dalla porta di casa / puoi conoscere il mondo, / senza guardare dalla finestra / puoi scorgere il Dao del cielo. / Più si va lontano, meno si conosce. / Per questo il saggio senza viaggiare conosce, / senza vedere nomina, senza agire compie”.

E la riflessione diventa ancora di più filosofica perché il viaggio, lo sappiamo tutti, è la metafora della vita: il grande Eugenio, pianificata tutta la sua vita, si trova in quella gabbia ad aspettare che accada qualcosa, un imprevisto che ne pieghi le sbarre, che ne apra la porta… L’imprevisto che può essere un miracolo, un’ultima possibilità, a dispetto di quanti lo negano e bollano come stolto chi ancora ci crede.

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Fotografia © eSoho



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LA FRASE DEL GIORNO
Che i nostri viaggi d'esplorazione non abbiano mai fine.
PAUL WUHR




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

2 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...molto interessante questo scritto.

... si, ogni viaggio è una metafora della vita...e dopo ogni viaggio si "acquista" qualcosa.

Molto bella la frase del giorno :)
ciao Vania

DR ha detto...

un augurio di migliorarsi sempre, non solo nel viaggio...