domenica 25 luglio 2010

Pacheco contro il progresso

JOSÉ EMILIO PACHECO

DISFATTA DI BILL GATES

Dopo il gran caldo e la lucentezza insopportabile del sole,
la tormenta elettrica,
la pioggia che non preannunciò il suo arrivo.
E il tuono immenso, imperatore dell'aria,
fa che il mondo esploda nei conduttori elettrici,
e per un istante ci trasformi
in ombre d'un mondo antico senza elettronica,
spettri apprendisti, aria nell'aria.

(da Secolo passato – Atto finale, 1999-2000)

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Bill Gates per dirne uno… il più rappresentativo, l’uomo che grazie ai sistemi operativi per i computer ha ottenuto soldi e successo fino a divenire la seconda persona più ricca al mondo, con un patrimonio stimato di 53 miliardi di dollari. Ma potrebbe essere anche il guru di Apple, Steve Jobs. Gente che ha fatto della tecnologia il proprio credo e il proprio business. Gente che ha modificato per sempre la faccia del mondo conosciuto.

Il poeta messicano José Emilio Pacheco, nato a Città del Messico nel 1939, si augura una deriva della tecnologia: basterebbe una importante tempesta geomagnetica, durante la quale il vento solare impatta per un giorno o due il campo magnetico terrestre per “friggere” ogni apparecchio elettronico, riportando indietro di decenni tutte le attività umane. Che cosa faremmo, come ci comporteremmo in un mondo che non conosceremmo più come il nostro? Come potremmo resistere senza aria condizionata e senza telefonini? E senza lanciare messaggi su Facebook o su Twitter? Come potremmo lavorare senza i computer? E non è fantascienza, badate bene: una tempesta solare di enormi proporzioni è prevista dalla NASA per il 2012, simile a quella che nel 1859 mise in crisi le telecomunicazioni spegnendo l’unica cosa esistente allora, il telegrafo. Oltre a distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell’energia, potrebbe innescare un vuoto nella sicurezza dei paesi, tanto che l’Università del Colorado ne ha parlato come di una possibile “Katrina spaziale”. Gli effetti che la NASA teme: “La distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione immediata o potenziale del riscaldamento o del condizionamento dell’aria, dello smaltimento delle acque nere, dei servizi telefonici, dei trasporti, dei rifornimenti di carburante e così via”. Forse Pacheco questo non se lo augura…

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Tempesta solare © NASA

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LA FRASE DEL GIORNO
La tecnologia non tiene lontano l'uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente.
ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY




José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939, scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. È parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.


2 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...speriamo tanto che la tecnologia nel 2012 continui...
...altrimenti...inchiostro e calamaio.
ciaooo Vania

DR ha detto...

in effetti non è che la tecnologia non debba continuare: si deve ricominciare a costruire ciò che sarà distrutto, gliesperti dicono che ci vorrebbero almeno due-tre mesi, certo che l'economia ne subirebbe danni incalcolabili