giovedì 27 maggio 2010

Dell’attimo fuggente

 

L’attimo fuggente, la capacità di cogliere il momento che vola via, è un’ossessione umana che dura da millenni. Non è esclusiva della nostra società ipertecnologica e consumistica dove gli oggetti invecchiano velocemente e le occasioni fuggono al ritmo veloce. E “Carpe diem”, la citatissima frase di Orazio che appare nel film di Peter Weir “L’attimo fuggente”, dove è parte necessaria della narrazione, o nella canzone di Alberto Fortis “La sedia di lillà”, risale a più di duemila anni fa, quando il poeta di Venosa la inserì in una delle sue “Odi” (I,11): “Dum loquimur, fugerit invida / aetas: carpe diem, quam minimum credula postero” (Mentre parliamo, l’ora già scorre rapida: cogli il tuo tempo, meno che puoi fidati del domani). Teorizzare il presente, sempre. E accontentarsi di esso. Anche lo scafato Marziale vi si attiene: “Non è da saggio, credimi, dire «Vivrò»: / è troppo tardi vivere domani: vivi oggi” (Epigrammi, I,15). Il greco Pindaro, sebbene autore dei famosi “voli”, ammoniva nelle sue odi a “non guardare troppo lontano” e invitava: “Anima mia, non ti affannare per una vita immortale; / godi i frutti che hai alla tua portata”.

Il concetto oraziano riecheggia nei “rispetti di amore” di Agnolo Poliziano, nel XV secolo: “Usa, madonna, tua bella età verde: chi ha tempo e tempo aspetta, tempo perde” e nei “Canti carnascialeschi” del contemporaneo Lorenzo il Magnifico: “Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non v’è certezza”. E ancora nel canto goliardico medievale “Gaudeamus igitur”: “Godiamo dunque, finché siam giovani” e nell’”Orlando furioso” di Ludovico Ariosto: “Corrò la fresca e mattutina rosa, / Che, tardando, stagion perder potria”.

In tempi più recenti, se per Auguste Villiers de l’Isle-Adam “Bisogna appartenere al proprio tempo”, secondo Giovannino Guareschi in “Don Camillo e il suo gregge” “Fin che c'è il sole godiamoci il sole: apriremo l'ombrello quando si metterà a piovere!”. La chiusa spetta di diritto a un poeta, Dante Gabriele Rossetti, che fotografa la realtà con questi versi fulminei come il lampo del flash: “Il passato è ricordo, il futuro è speranza ed il presente è un attimo fuggente”.

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Dipinto di Mihai Criste

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LA FRASE DEL GIORNO
L'attimo della dolce angoscia fuggiva, oh, che altro può fare un attimo? ma il succedente gli succedeva: l'integrale dei fuggenti attimi è l'ora.
CARLO EMILIO GADDA, Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana

5 commenti:

CT ha detto...

non sempre si riesce a vivere l'attimo, spesso siamo intrappolati un un "fare" continuo,che ce lo impedisce....
ci vuole "impegno"....

DR ha detto...

C'è una frase che non ho messo, è di Seneca: Vive hodie", vivi oggi. È un motto che cerco sempre di ricordare, anche se molto spesso vivo nel passato...

CT ha detto...

ci casco spesso pure io...

AlmaCattleya ha detto...

So che con tutti gli aforismi e citazioni magari questo impallidisce perché proviene da un cartone tridimensionale (Kung Fu Panda), ma mi piace molto ciò che dice: "Ieri è storia, domani è mistero, oggi è un dono, per questo lo chiamano presente.".

DR ha detto...

molto bello... io non ho pregiudizi tra cultura "alta" e "bassa"