domenica 25 aprile 2010

Ogni guerra è una guerra civile


CESARE PAVESE

TU NON SAI LE COLLINE


Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l'arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
e il suo nome.
Una donna
ci aspetta alle colline.


9 novembre 1945

(da La terra e la morte, 1947)

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“Ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione” scrive Cesare Pavese nella “Casa in collina”. E questa sua poesia, che ho scelto per celebrare il 25 aprile, ne è la trasposizione in versi. Torto o ragione, ideali, fede, passioni, tutto scompare nella raffica di mitra che stronca il partigiano sulle colline piemontesi. E a chi per viltà o per destino è riuscito a fuggire e a scampare, resta la vita che continua, l’amore che rimane nel cuore. Con la consapevolezza che il sacrificio anche di “uno solo di noi” è stato un mattoncino per costruire la libertà.

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Una scena del film “Il partigiano Johnny” di Guido Chiesa

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LA FRASE DEL GIORNO
Facciamo la guerra per poter vivere in pace.
ARISTOTELE, Etica Nicomachea, X, 7




Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 settembre 1908 – Torino, 27 agosto 1950), scrittore, poeta, traduttore, saggista e critico letterario italiano. Nato poeta con Lavorare stanca, si è poi dedicato alla narrativa scrivendo romanzi famosissimi: Paesi tuoiLa luna e i falòLa casa in collina. I suoi temi principali sono il mito e la terra.


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