martedì 7 aprile 2009

Abbruzze mè


Abbruzze mè…
me sente de ‘mbazzì…
senza de te, me sente de murì.
Abbruzze mè…
t’uless ‘arabraccià
vulesse mò vulà dirett’a tte.

Ho un ricordo dolce dell'Abruzzo, di quella terra che digrada al mare dai monti del Gran Sasso, della Maiella e della Laga. È il ricordo di giorni d'estate avanzata, con il sole a picco sulle vecchie pietre di Penne e di Loreto Aprutino. Ricordo di ulivi e feste a base di arrosticini e carne di pecora, di Cerasuolo e di allegria, di un'ospitalità fraterna e schietta.

Mi addolora molto vedere devastata L'Aquila, la città della fontana delle 99 cannelle, sede della Caserma Rossi tanto cara agli alpini. E infatti la protezione civile dell'A.N.A. è giunta subito sul posto, apparsa di sfuggita al lavoro durante uno dei tanti servizi dei telegiornali. I cinofili sono arrivati all'alba, i mezzi con la cucina da campo partiti dal Veneto sono spuntati a Coppito verso mezzogiorno.

Generosa è la gente d'Abruzzo, generosissima, e sono convinto che tutta l'Italia farà a gara per soccorrerla e provvederla di ciò di cui ha bisogno. Anzi, tutto il mondo: sono migliaia e migliaia i discendenti di emigranti abruzzesi sparsi per l'America, l'Argentina, il Brasile, l'Australia. Amici abruzzesi, non siete soli davanti a questa immane tragedia.

Qualche parola doverosa è per le Cassandre del "lo avevo previsto": è assurdo che tutte le volte che succede una tragedia salti fuori un tizio che dica "Io l'avevo previsto!". Stavolta è un collaboratore esterno dell'INFN dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Giampaolo Giuliani, che sostiene di poter predire gli eventi sismici in base all'emissione di gas radon dalla crosta terrestre. L'unica previsione che si poteva fare era quella in base allo sciame sismico che da tempo colpiva la regione: il fatto è che solitamente la scossa più forte è la prima, e non viceversa. L'unica seria possibilità di prevenzione è quella di costruire edifici antisismici, come accade in terre tradizionalmente soggette ai terremoti, sfruttando l'esperienza giapponese, ad esempio. È il tasto su cui spinge Mario Tozzi, che preferirebbe ritocchi edilizi ai centri storici invece di infrastrutture come il Ponte di Messina.

Invece no, qui a discorrere provocatoriamente su questioni di lana caprina, e già qualche avvisaglia di sciacallaggio politico si leva nell'aria. È lo sport d'eccellenza italiano, purtroppo: non si può essere uniti neanche davanti alle tragedie. Basta una Cassandra qualunque e tutti a stracciarsi le vesti, a battere la grancassa della polemica.

Un grande abbraccio agli amici abruzzesi, gente generosa e fiera, e un grosso plauso ai soccorritori, sul posto in maniera fulminea ed efficace: loro lavorano con le mani, non con la bocca...


Fotografia: AFP


La Croce Rossa Italiana lancia "un appello di emergenza a livello nazionale, chiedendo a tutta la popolazione di partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo".


Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare: il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo; il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo. E' anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri all'indirizzo: [www.cri.it]



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LA FRASE DEL GIORNO

È sempre molto difficile consolare un dolore che non si conosce.
ALEXANDRE DUMAS FIGLIO, La signora delle camelie

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi chiedo come andare a dormire quando questa povera gente è così provata. Ho il lutto nel cuore anch'io Ami. Grazie di questa solidarietà, di questo affetto per un una popolazione così cara e vicina, così duramente saggiata nel profondo.

DR ha detto...

Popolazione fiera e gentile. Ho amici laggiù, per fortuna in una zona solo sfiorata dal sisma: però piangono un ragazzo che studiava a L'Aquila, rimasto sotto le macerie.