sabato 20 settembre 2008

Storia e opinioni


Anni fa un quotidiano vantava la sua imparzialità con lo slogan "I fatti separati dalle opinioni". Sembra dei nostri giorni questo dibattito sulla stampa schierata, con interpretazioni diverse a seconda della testata. Ma è un argomento antico: già nel V secolo avanti Cristo, Erodoto intendeva la storia come mera annotazione degli avvenimenti, "perché non vadano perduti per l'umanità", e così è nelle sue "Storie", che rappresentano un'inesauribile fonte di notizie ma anche di stranezze. Altri, come Tucidide, pur con un metodo lucidamente rigoroso ed analitico, preferivano una interpretazione politica degli eventi, in cui lo storico non è più il libero narratore, ma il megafono dei potenti.

Storiografia servile o obiettività? Con il passare dei secoli diventa sempre più arduo distinguere. Per Luciano di Samosata (II secolo avanti Cristo) "non un esiguo istmo divide la storia dall'encomio, ma c'è di mezzo un'enorme muraglia".
Il rischio è che un giorno qualcuno provveda a riscrivere il passato, come nel romanzo "1984" di George Orwell.


Immagine: Artyria



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LA FRASE DEL GIORNO
Dato che in storia tutto è causa di tutto, non c'è disciplina più difficile né più facile.
NICOLÁS GÓMEZ DÁVILA, Tra poche parole

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